Ieri sera Selvaggia Lucarelli, accompagnata da Marco Travaglio, ha intrattenuto una piazza gremita di persone accorse ad ascoltare un racconto che risulta essere il frutto di più di un anno di inchiesta sulla coppia di influencer più conosciuta in Italia
Un lungo studio sul fenomeno di costume, generazionale ed economico generato dai Ferragnez.
Il vaso di pandoro: ascesa e caduta dei Ferragnez è il titolo del libro che incalza sulla famosa vicenda della beneficienza legata al pandoro Balocco in cui l’influencer viene multata dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta con l’accusa di aver spacciato un’operazione commerciale per un’iniziativa benefica destinata alle cure di bambini malati di tumore.
L’analisi fatta dalla giornalista, durante il dibattito, è stata pungente, come nel suo stile, ed accurata con tanti spunti riflessione che ci fanno capire come “i Ferragnez” non sono solo un fenomeno circoscritto allo storytelling di instagram o al gossip (come qualcuno ha voluto sottolineare), ma anche, e soprattutto, qualcosa che riguarda ognuno di noi.
L’inchiesta, infatti, sottolinea quanto sia pericoloso maneggiare un successo ottenuto senza particolari meriti o capacità che può far svanire in un click un impero che sembrava scintillante e solidissimo.
Selvaggia Lucarelli ha evidenziato come tutto il “baraccone” imbastito su internet dall’influencer è stato sempre finalizzato ad ottenere un rientro economico, a cominciare dalla sovraesposizione dei figli minori per finire all’ostentazione del lusso e del privilegio.
Non esisteva nulla che veniva fatto per mera condivisione di momenti di tenerezza famigliari, tutto era studiato per una storytelling di successo su instagram.
Un successo che così come è arrivato se ne è andato in modo irreversibile, seppur con una seconda chances Chiara Ferragni, secondo la giornalista, potrà re-inventarsi totalmente cercando di puntare su qualcosa di completamente diverso perché quello che è stato è ormai morto.
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