“Solo Danni Collaterali” di Pier Bruno Cosso a Sassari per il 1000 artisti per la pace

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Un medico vittima del delirio d’onnipotenza di un giudice nel nuovo romanzo di Pier Bruno Cosso. Lo scrittore sardo, al suo quarto libro, si rivela un fine narratore ed affabulatore. Appuntamento a partire dalle 18:30 a Sassari.

Il romanzo di Pier Bruno Cosso dal titolo “Solo danni collaterali”, pubblicato dalla Marlin, la casa editrice di Tommaso e Sante Avagliano (collana Il Portico, € 14,90) sarà presentato alla presenza dello scrittore a Sassari alle “Messaggerie Sarde” in Piazza Castello 11 a partire dalle 18:30 nell’ambito della kermesse 1000 artisti per la pace. Il romanzo è ispirato a una storia vera e racconta di un medico di famiglia, integerrimo sul piano etico e professionale, vittima di un delirio d’onnipotenza di un magistrato che lo trascina in un inferno giudiziario.

Spiega l’autore a proposito del romanzo: “Il vero protagonista, che mi onora della sua amicizia, tempo fa mi telefonò dicendomi che come scrittore avrei dovuto raccontare la sua storia, incredibile e avventurosa come un romanzo. Mi ha sorpreso e preoccupato: ho percepito la sua necessità di parlare e quella sua profonda amarezza, anche se era già tutto risolto.

La sua testimonianza mi ha trasmesso quella sensazione profonda che lascia un segno, che ti fa precipitare alla tastiera, perché lo devi raccontare, come un’urgenza, come se fosse una chiamata. Ovvio che poi, anche per non renderlo riconoscibile, ho attinto dalla fantasia per ingarbugliare vicende umane, le passioni e i tradimenti. Alla fine ne è scaturita una storia con una voce sola, dove neppure io riesco più a separare la fantasia dalla realtà. E forse non ha neppure senso distinguere”.

La storia del romanzo

Di fronte ci sono due mondi che si scontrano: un magistrato e la sua vittima occasionale. Ma il prezzo altissimo dell’ingiustizia lo paga solo il perseguitato incolpevole perché il giudice in Italia, e questo è un tema su cui si dibatte da tempo, non risulta perseguibile per il suo cattivo operato. La vicenda, ambientata in Sardegna nel periodo attuale, inizia col protagonista che viene buttato giù dal letto all’alba di un sabato mattina e subisce una lunga perquisizione, senza spiegazioni e senza rispetto. Privato della libertà, del lavoro, dello stipendio, e infine degli affetti familiari, il medico, aiutato da un’amica giornalista, si lancia in un’indagine serrata per comprendere l’origine delle accuse infondate che lo opprimono. In questo romanzo, se le vicende giudiziarie sono ispirate alla realtà, i risvolti umani, gli amori e le passioni sono di pura invenzione, così come i nomi e i luoghi, che sono di fantasia. Cosso ha saputo costruire con abilità una storia drammatica, scavando nel profondo dell’animo umano. Più che una critica serrata alle strutture giudiziarie, la vicenda narrata vuol lanciare un grido d’allarme verso un sistema senza contrappesi adeguati.

Spiega l’autore: “Il vero protagonista, che mi onora della sua amicizia, tempo fa mi telefonò dicendomi che come scrittore avrei dovuto raccontare la sua storia, incredibile e avventurosa come un romanzo. Mi ha sorpreso e preoccupato: ho percepito la sua necessità di parlare e quella sua profonda amarezza, anche se era già tutto risolto. La sua testimonianza mi ha trasmesso quella sensazione profonda che lascia un segno, che ti fa precipitare alla tastiera, perché lo devi raccontare, come un’urgenza, come se fosse una chiamata. Ovvio che poi, anche per non renderlo riconoscibile, ho attinto dalla fantasia per ingarbugliare vicende umane, le passioni e i tradimenti. Alla fine ne è scaturita una storia con una voce sola, dove neppure io riesco più a separare la fantasia dalla realtà. E forse non ha neppure senso distinguere”.

L’autore

Pier Bruno Cosso è nato a Sassari nel 1956 e la Sardegna è l’unico posto dove immagina di poter vivere. Scrive da sempre e finora ha pubblicato tre libri: Il giorno della tartaruga (2013) e Dannato Cuore (2015), entrambi Parallelo45, e Fotogrammi slegati (2018), Il Seme Bianco (Gruppo Elliot–Castelvecchi). Ha partecipato a tre antologie e i suoi racconti sono stati premiati o segnalati in diversi concorsi nazionali. Collabora con le riviste “Cultura al Femminile”, “Oubliette Magazine” (referente di Google per la cultura) e “Tottus in pari – emigrati e residenti”.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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