Arte e pandemia: ecco le pillole che ci salveranno

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Programmi digitali, virtual tour ed esperienze 3D in streaming non sono sufficienti a colmare il vuoto che ha lasciato la fruizione diretta.

Nel momento che stiamo vivendo, emerge tuttavia la necessità più radicale di ripensare il modo di raccontare l’arte. «Oggi c’è la possibilità di ricostruire quel rapporto con il pubblico di cui da sempre si nutre la vera arte» dichiara Maria Vittoria Pinotti, storica dell’arte e fondatrice di MDMArt.it.

«Tra le pillole più popolari si posizionano quelle che stimolano una riflessione percettiva e concettuale nello spettatore» nota Maria Vittoria Pinotti, digital curator e founder di Mdmart.it, la pagina indipedente numero uno in Italia.«

«L’arte contemporanea —prosegue Maria Vittoria Pinotti— è una sfida mentale che si pone come un processo di conoscenza che lo spettatore vuole completare».

Non è un caso che i post che hanno maggiori interazioni sono quelli che riflettono un’indagine semantica ma anche visuale di tipo attivo.

Primi in classifica i post che raccontano opere spiazzanti e surreali: Valerio Nicolai (Gorizia, 1988) con l’opera Tempesta al prosciutto cotto (2019), a seguire Daniel Firman con L’elefante a testa in giù installato presso il Château de Fontainebleau e Sirous Namazi (Kerman, Iran, 1970) con la spiazzante Leaning Horizontal.

In questo ambito la posizione del blog Mdmart.it di Maria Vittoria Pinotti risulta innovativa. La giovane critica d’arte esegue un lavoro di riflessione sull’opera o sull’evento culturale attraverso una contestualizzazione storica ed una lettura dell’immagine, lasciando lo spettatore libero di interpretarla. L’intenzione è quella di creare un hub, una galleria di opere che non si esauriscono nella loro stessa immagine ma che abbiano un contenuto che le possa completare.

Mdmart.it è regolato in diverse sezioni: dalle pillole che raccontano in breve l’opera d’arte, alla sezione dedicata allo storytelling dell’arte, dove l’opera selezionata viene raccontata con l’uso di un testo letterario.

Tra le pillole di storytelling già editate: quella relativa all’opera Beyond the River (2019) dell’artista Huma Bhabha raccontata con il testo La Lotteria di Babilonia (1941) di Jorge Luis Borges; Arabidopsis (2016) di Marco Emmanuele raccontata con l’opera letteraria Strane creature (2009) di Tracy Chevalier oppure Casa Zapata di Mar Hernández raccontata con l’opera Il Gattopardo (1958) di Giuseppe Tomasi, principe di Lampedusa, duca di Palma di Montechiaro, barone della Torretta, Grande di Spagna.

«Non sono certo sufficienti i programmi digitali, i virtual tour e le esperienze 3D in streaming a colmare il vuoto che ha lasciato la fruizione diretta. Dal momento che stiamo vivendo, emerge la necessità più radicale di ripensare il modo di raccontare l’arte. Le mostre che vengono promosse in istituzioni museali, realtà private, ma più in generale l’arte emergente contemporanea, è avamposto della complessità del presente. Le opere d’arte sono come le persone, hanno sempre qualcosa da raccontare, il segreto per la loro comprensione è saper captare i diversi livelli di lettura che ci pongono» sottolinea Maria Vittoria Pinotti.

Il momento della pandemia è stata un’ottima occasione, per tutti coloro che si occupano di cultura, per riformulare la propria offerta comunicativa, ma anche per sfruttare il ruolo sociale dell’arte e del suo potere di accomunare e raccontatore esperienze ed emozioni di uno stato emotivo comune.

A sottolineare tale aspetto ed a misurarne i risultati grazie ad una crescita vertiginosa dei propri follower, è proprio la pagina d’informazione e divulgazione culturale MDMArt (mdmart.it), fondata da Maria Vittoria Pinotti, storica dell’arte e gallery manager di una delle più importanti sedi dedicate all’arte contemporanea a Roma.

MDMArt è oggi la prima pagina indipendente su Facebook con più di 10.000 follower ottenuti in pochi mesi grazie ad una nuova modalità di trattazione delle opere e degli artisti: «Ho deciso di parlare alle persone attraverso delle pillole d’arte, dense di contenuto ed in grado di donare un momento di riflessione, di pace interiore, ma anche di vicinanza allo stato emotivo delle persone. Soprattutto in questo periodo in cui essere compresi e ricevere in dono gioia ed estasi come solo l’arte sa fare è di fondamentale importanza» spiega Maria Vittoria Pinotti.

Il mare magnum di iniziative atte a valorizzare l’offerta culturale ha riscontrato un grande successo grazie ad un aumento considerevole dell’audience digitale. Secondo gli studi elaborati da «We are social» e «Hoot Suite», in Italia gli utenti dell’arte presenti online sono 50 milioni e quelli attivi sui social sono 35 milioni, con un tempo passato sul web pari mediamente a 6,5 ore.

Tutto ciò ha portato ad un riassestamento del panorama dell’offerta digitale relativo alla cultura ed in particolar modo all’arte. Riviste digitali, blogger e profili individuali di influencer dell’arte sono diventati punti di riferimento di un pubblico che è alla costante ricerca di aggiornamento.

In questo contesto hanno avuto un ruolo importante i social network che hanno visto aumentare il numero degli utenti online. Facebook ed Instagram sono rispettivamente la terza e quarta piattaforma social più utilizzata, dopo YouTube e WhatsApp.

Innumerevoli sono i profili e le pagine di riviste specializzate nella divulgazione del settore culturale presenti sui social. A questi bisogna aggiungere anche i profili professionali, i blogger ed i digital curator che raccontano e diffondono esperienze culturali.

Tra le pagine di profili Facebook che vendono servizi relativi all’arte spiccano: Travel on Art di Anastasia Fontanesi e Anna Fornaciari con 8814 like, Amalia di Lanno Arte e Cultura di Amalia di Lanno con 5139 like, Andrea Concas con 5856 like, Art Nomade Milan di Elisabetta Roncati con 853 like, The girl in the gallery di Cristina Giopp con 870 like, Sutnaj Contemporary Art con 602 like, ArteXy con 492 like e Culturush di Virginia Bianchi con 209 like.

E tra le pagine Facebook italiane di riviste ufficiali dedicate all’arte spiccano: Arte con 3.1 milioni di like, Finestre sull’arte con 376.129 like, Inside Art con 334.351 like, Artribune con 328.816 like, Artslife con 320.125 like, Exibart con 159.816 like, My Art Guides con 58.358 like, Artuu con 27.546 like, Arte Magazine con 26.316 like, Treccani Arte con 23.338 like, Flash Art Italia con 7.964 like e Close Up Art 2.551 like.

Poi, tra le pagine Instagram italiane di riviste ufficiali dedicate all’arte, troviamo: Artribune con 206 mila follower, Exibart con 72 mila follower, Finestre sull’arte con 68.1 mila follower, Artuu Magazine con 48.2 mila follower, Arte.it 39.2 follower, Treccani Arte 34.5 follower, Arts Life 20.6 follower, My Art Guides 13.4 follower, Inside Art 3.946 follower, Close Up 919 follower

E tra le pagine Instagram che vendono servizi relativi all’arte: Art Nomade Milan di Elisabetta Roncati con 34.7 mila follower, Sutnaj con 31,2 mila follower, Maria Vittoria Baravelli con 25.1 mila follower, The girl in the gallery di Cristina Giopp con 21.4 mila follower, Andrea Concas con 20 mila follower, Travel on Art di Anastasia Fontanesi e Anna Fornaciari con 7.352 follower, Amalia Surreale di Amalia di Lanno con 6.475 follower e Culturush di Virginia Bianchi con 3.411 follower.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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