“Bussamo coi piedi”

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Teatro Manzoni
Associazione “La setta dei romani estinti”
Da un’idea originale di Fabrizio Giannini

Con Fabrizio Giannini, Lallo Circosta, Stefano Ambrogi, Federica Cifola, Fabrizio Gaetani, Fabrizio Sabatucci, I Sequestrattori.

Con la partecipazione dell’ensamble musicale Montanari e Targhini, diretta da Gabriele Berettin e la presenza di Adriano Giannini, Elisa Olivieri, Luigi Martini, Denise Alfonsi.

Lo spettacolo di questa sera parte bene, già da qualche giorno è sold out e per un evento di beneficenza la cosa è assolutamente positiva. I nomi in cartellone possono solo che attrarre il pubblico. Così, oltre a divertirsi, con il loro biglietto i presenti hanno fatto un’opera di bene. Circa cinquecento le presenze, stasera!

Il conduttore e ideatore della serata della “Setta dei romani estinti” (che nasce da un idea di Fabrizio Giannini, Zucchi Gianluca, Alfonsi Emanuel e Broglio Roberto), è l’esplosivo, eclettico, appassionato Fabrizio Giannini, che con i suoi amici artisti vuole risvegliare in noi lo spirito di Roma e farci ascoltare la sua voce. Grazie agli introiti dei precedenti spettacoli che questa ammirevole organizzazione ha messo insieme, è stato possibile creare il “Giardino Alberto Sordi, che oggi è frequentato da persone con disabilità. Fabrizio Giannini dimostra di avere tanta passione ed un cuore grande come la Roma che ci racconta.

La Setta dei romani estinti ha come obiettivo quello di affiancare altri progetti sociali acquistando materiali utili. Dopo il Policlinico Umberto I, a maggio è stata la volta della casa famiglia di Hermes. In questa occasione, invece, l’organizzazione affiancherà Spes Contra Spem, mentre per i prossimi spettacoli ci saranno altri progetti da supportare.

Questa sera la voce di Roma riecheggia in ogni angolo: “un sampietrino de Roma c’ha più storia de tutta l’America”, dice Fabrizio. Sì, è vero, ad ogni angolo della città c’è tanta storia, spesso dimenticata se non addirittura sconosciuta. Un esempio? Il giovane e promettente attore Luigi Martini, su un video testimonianza, si aggira per Roma tra i giovanissimi, mostrando la foto del nonno scomparso. Si tratta però di Alberto Sordi, che non viene riconosciuto da nessuno… La situazione non migliora quando Luigi chiede i nomi dei sette re di Roma… sí e no ci si ferma al primo.

Allora cosa può fare la Setta dei romani estinti? Raccontare Roma con passione attraverso aneddoti storici in chiave umoristica legati a famosi attori romani come Petrolini, Cacini, Proietti, Sordi, Manfredi, Fabrizi.

Ne esce uno spettacolo memorabile ricco di trovate geniali, episodi emozionanti, improvvisazione e battute esplosive. Spettacolo adatto a tutti e ad ogni età, che diverte e insegna con tanta simpatia. Giannini e i suoi ci parlano di Giulio Cesare, dei Borgia, di Sisto V, di Ciceruacchio, di Angelo Brunetti, di ogni cosa Roma abbia visto e sia impresso nelle sue strade e nei muri, ma che le menti dei romani hanno dimenticato e le nuove generazioni non conoscono.

Se la romanità è sotto attacco, chi meglio può difenderla se non questo meraviglioso cast?

Fabrizio Giannini chiama al suo fianco Fabrizio Gaetani e Lallo Circosta, grandi e simpaticissimi che ci divertono a suon di esilaranti battute sciorinando una collezione di detti romani da sempre in bocca ai nostri nonni e genitori veraci romani. Bravi intrattenitori ricchi di spirito, personalità, simpatia e professionalità.

La bravissima Federica Cifola, poi, duetta con Giannini in un moderno Rugantino e Rosetta, in un felice connubio di poesia, canto, romanticismo in chiave ironica. Federica la conosciamo; amata attrice dalla spiccata comicità ma anche profonda e toccante, oltre che brava cantante.

Non meno sprintoso e travolgente è il terzo dei Fabrizi, Fabrizio Sabatucci che oltre a degli episodi riguardanti la storia di Roma, omaggia Manfredi e Sordi ricordando buffi aneddoti che li coinvolgono.

Toccante è il tributo a Franco Califano, che prende vita attraverso la presenza e l’inconfondibile Stefano Ambrogi, voce ed interpretazione che non può non far venire brividi di emozione e far drizzare i peli, tanto è coinvolgente e profonda. Non meno intenso è il momento che dedica ad alcune favole di Trilussa, che emoziona ed incanta ancora la platea.

Poi è la volta dei Sequestrattori, Barbara Boscolo e Cristian Generoso, che sono semplicemente fantastici. Lei milanese, lui romano… non si possono raccontare, devono essere visti. Danno vita a una fucina di battute dalla verace spontaneità romana in una rappresentazione dell’eterna rivalità tra Roma e Milano. Grandi anche quando si cimentano in una gag esilarante nei panni di Cesare e Cleopatra.

Non mancano i momenti musicali che riproducono stralci di brani famosi. I musicisti sono impareggiabili, creano una colonna sonora piacevole, armoniosa e a tratti emozionante con le note di “Te la ricordi Lella”, “Ninna nanna”, “La sera dei Miracoli” e anche con belle poesie musicate. Commovente il tributo ad Anna Magnani, con Luigi Martini e Federica Cifola assolutamente emozionanti.

Riuscita l’idea di Sabatucci di scendere tra il pubblico per dimostrare la severità della platea nei teatri al tempo dell’avanspettacolo; mettendo in mezzo il povero Giannini, ci mostra le difficoltà di un esordiente di fronte al pubblico. Il tutto è condito con aneddoti che riguardano Proietti, Cacini, Petrolini.

Per chiudere, Giannini chiama sul palco un simpatico ragazzino che risponde correttamente a tutte le sue domande sulla romanità, tenendogli simpaticamente testa e compensando le mancanze dei ragazzi del video iniziale.

Uno spettacolo comico ma anche moto intelligente che dimostra come si possa fare anche oggi un prodotto di questo genere senza cadere nello scontato o nella banalità, portando una ventata di freschezza.

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