Stanlio e Ollio -Amici fino all’ultima risata-

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Teatro Vittoria
di Pellegrino e Insegno
Con Claudio Insegno e Federico Perrotta e con Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Franco Mannella, Giacomo Rasetti e Federica De Riggi
Regia di Claudio Insegno

Scene Alessandro Chiti – costumi Graziella Pera – coreografie Fabrizio Angelini
Musiche Claudio Jr Bielli – disegno luci Marco Laudando – progetto audio Marco De Angelis
Produzione UAO Spettacoli

Allegata alla sinossi c’è questa frase, pronunciata durante lo spettacolo e che riporta le parole di Oliver Hardy in un’intervista del 1953 e che rispecchia una profonda verità: “Il mondo è pieno di persone come Stanlio e Ollio… C’è sempre uno stupido a cui non accade mai niente e un furbo che in realtà è il più stupido di tutti. Solo che non lo sa”.

Non so come le nuove generazioni vedano i due grandi comici, non credo riescano ancora a ridere o a comprendere il tipo di comicità espressa da torte e porte in faccia, scivoloni e sgambetti… Ho trascorso la mia infanzia con i loro film, che ancora oggi ricordo con nostalgia, tutti in bianco e nero e dal 1983 riproposti a colori. “I diavoli volanti”, “Nel paese delle meraviglie”, “Muraglie”, “Fra diavolo”, “I due galeotti”, “I due legionari”… come me li avrete visti tutti o alcuni, ma avrete sicuramente amato quelli più conosciuti.

Stanlio e Ollio sono i nomi italianizzati di Stan Laurel e Oliver Hardy (in Italia conosciuti anche come Crick e Crock, perché così voleva chiamarli Mussolini), una delle coppie più comiche e famose del mondo. Artisti profondamente intelligenti e colti, che hanno fatto ridere generazioni con il loro comportamento da sempliciotti e sciocchi e il loro modo di parlare unico e irripetibile. Ricordo che da bambino, quando ancora li proiettavano al cinema, mi divertivo moltissimo con le loro gag, la loro goffaggine e l’ingenuità portata all’esasperazione.

Insieme hanno interpretato 106 film. Quando hanno cominciato la loro collaborazione, tra il 1919 e il 1951 con una pausa di sette anni, Laurel vantava già 50 partecipazioni a produzioni varie, e Hardy 250.

Scrivere una commedia sulla loro vita artistica è una vera e propria impresa. La loro è una fulgida e ricca carriera, ma e della loro vita privata che si sa poco. Si sa, per esempio, che Oliver Hardy aveva un allevamento di polli che regalava agli amici perché non voleva mandarli al macello. Di Stan Laurel, che venne arrestato per aver percorso 50 miglia contromano in autostrada completamente ubriaco. Se sappiamo altro, ad esempio della loro turbolenta vita sentimentale. lo dobbiamo a John McCabe (ben interpretato da Giacomo Rasetti nella commedia) che ha raccolto aneddoti ed interviste e che fu amico di Laurel.

Pubblicata nel 1961, la biografia contribuì alla rinascita dell’interesse verso di loro. McCabe scrisse poi altre due biografie individuali sui due artisti.

Mogli, amanti, divorzi, bigamia, avvocati, tribunali, alcolismo, debiti, mantenimenti… La loro vita privata è più rocambolesca di quella immortalata sulla pellicola! Così, questo spettacolo vuole essere un tributo alle due grandi figure, che mescola fatti reali e di fantasia, incentrandosi maggiormente sulla narrazione onesta di una vera amicizia durata più di trent’anni.

Il racconto delle vicende è colmo di battute, citazioni e gag attinte dalla vasta filmografia che utilizzando lo stesso stile, le rendono realistiche e vicine a come immaginiamo le due icone della comicità americana.

Stasera al Teatro Vittoria la sala è piena e tra il pubblico accorso alla prima ci sono anche molte persone dello spettacolo.

Una proposta alquanto coraggiosa, perché ormai Stanlio e Ollio non hanno più quell’ enorme seguito di un tempo. La loro è una comicità sorpassata ma pur sempre storica e ha lasciato una traccia indelebile, e Claudio Insegno con Sabrina Pellegrino la rievocano con rispetto, gusto e classe. Nel cast c’è anche chi ha prodotto lo spettacolo. Sono papabili l’impegno, la cura, la passione di ognuno sul palco, e ne è testimone il consenso avuto mesi fa in altri teatri.

Quella che troverete sul palco è una potente e raffinata sinergia prodotta da sette validi attori che portano in scena non l’imitazione delle due icone del cinema, bensì un omaggio a loro, incentrandosi sull’aspetto umano meno conosciuto.

La particolarità dello spettacolo però sta nell’esaltare la presenza femminile, novità perfettamente riuscita grazie a tre interpreti sopraffini come Valentina Olla, Sabrina Pellegrino e Federica De Riggi. Semplicemente eccezionali, oltre ad aver dato un grande contributo donando ad ogni figura una forte e prorompente personalità, hanno offerto una chiave di lettura della storia al femminile. Si evince la cura con cui hanno osservato e studiato approfonditamente le donne dell’epoca, riproponendo le stesse movenze ed atteggiamenti che vediamo in quei film, che però, passavano in secondo piano rispetto alle gag di Stan e Oliver. Nel vederle recitare e muoversi sul palco, non potranno non ritornarvi in mente quelle stesse donne immortalate in bianco e nero.

L’animo femminile spesso si pone sullo stesso piano della presenza maschile, senza togliere la scena ai due protagonisti interpretati magistralmente da Claudio e Federico, ma anzi, completandoli con eleganza e tatto, e soprattutto non nascondendo difetti e manie, rendendo tutto più vero, umano e bilanciato. Apprezzabile la scelta dei due attori di non imitare pedissequamente Stanlio e Ollio ma di rappresentare gli atteggiamenti nella vita di tutti i giorni, aggiungendo di tanto in tanto quei piccoli, godibili e piacevoli inserti estrapolati dai loro film. Solo lì hanno voluto imitarne le voci, le movenze e le espressioni per darci un assaggio, senza esagerare e con gusto, della loro bravura.

stallio e ollioFederico Perrotta e Claudio Insegno reggono il palco, divertono e si divertono, sudano sette camicie per l’impegno del loro ruolo, intrattengono magicamente per due intense ore il pubblico con grande professionalità e classe. Superlativi, dei cavalli purosangue.

Giacomo Rasetti entra ed esce dalla storia nei panni di narratore presentatore e di interprete delle vicende, nei panni di un aiuto regista, quello che poi scriverà le loro biografie. L’attore è molto divertente e coinvolgente. Franco Mannella è nei riusciti panni del loro produttore. Bravissimo, ricorda proprio uno dei quei personaggi immortalati in quei film in bianco e nero. Sembra quasi un boss, ma è più goffo negli atteggiamenti e nelle espressioni, le stesse che troverete in James Henderson Finlayson, l’attore buffo con i baffetti che spesso compare in loro compagnia. Una grande interpretazione.

Di Valentina, Federica e Sabrina è difficile parlare singolarmente. Sono la potente anima femminile che spicca sempre, una miscela esplosiva che entra ed esce velocemente dalla scena cambiandosi di abito e dando vita a più personaggi femminili, ognuno con il proprio spiccato carattere che viene espresso in maniera ineccepibile. Mostrano movenze, acconciature, gestualità, modo di parlare attraverso una recitazione sopra le righe. Bravissime nelle parti ballate e in quelle cantate. Belli ed azzeccati i vestiti, così come le musiche e gli effetti luce e sonori. Tutti perfettamente sincronizzati con i movimenti degli attori. Deliziosa la scenografia che si trasforma nei diversi cambi di scena.

Encomiabile il lavoro di chi rimane in ombra, dietro le quinte, per aiutare gli attori In questa performance dai tempi stretti e frenetici che ricorda e ricalca quelli delle comiche.

Doveroso citare chi ha contribuito alla riuscita dello spettacolo: Il fonico Alessandro Acquaroli, il macchinista e direttore di scena Giorgia Giuliani, l’aiuto macchinista Stefano Venditti, la promoter della UAO Angela Frezza, l’attrezzista Giulia Perini e l’aiuto regia Step Minotti.

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