Valerio Ziccanu Chessa

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TEATROVID-19
Il teatro ai tempi del corona
Verso la fase 3

Il fotografo è un artista, colui che ha un occhio interiore capace di carpire attimi, momenti, espressioni che in un immagine portano fuori l’essenza di chi è stato immortalato dal suo obiettivo.
Ci vuole bravura, empatia, sensibilità.

Valerio Ziccanu Chessa ha questi doni.
Ho visto scatti che immortalano attori che conosco molto bene, in attimi, istanti fugaci che difficilmente si colgono ad occhio nudo, attori che ho visto molte volte ma che Valerio mi ha mostrato cogliendo sfumature che mi mancavano.

Il book per un attore non è solo una collezione di pose belle, riuscite meglio, dove l’aspetto ma soprattutto la bellezza del soggetto sono prioritari, si anche questo ma non solo.
Credo che un produttore voglia conoscere un artista a cui dare una parte anche grazie a questi attimi rubati, sfumature caratteriali che un bravo attore può riportare su una pellicola quando serve.

Valerio fa questo, è un artista, uno scippatore dell’ intimo di un individuo, estrapola e ruba le caratteristiche di una persona e come un Robin Hood della pellicola le ridona a tutti noi per goderne.
Minuto, un viso pulito, educato, modesto, sensibile, sorridente nonostante tutto, si nonostante tutto perché questo ragazzo affabile dai lineamenti dolci ha alle spalle un periodo difficile, un incidente poi una malattia che lo hanno provato nel fisico e limitato sul lavoro.

Io lo stimo pur conoscendolo poco, questo perché emana un energia una positività che ti contamina, ti coinvolge come fosse un abbraccio che ti scalda e ti rassicura.

Sai che è forte perché non ha ceduto di fronte alla sfortuna, ha alzato la testa è ha combattuto e ora e’ qui, un manifesto vivente al coraggio, alla forza interiore, un inno alla vita.

Valerio è una lezione per noi tutti che gli siamo stati vicino, chi con un messaggio, un esortazione, chi dedicandogli una serata al teatro, o standogli vicino fisicamente, o semplicemente con un pensiero.

Valerio è forte come le sue fotografie, come l’energia che emanano, è un esempio di vita per noi tutti, un monumento alla volontà.

Lascio la parola a lui:

So per esperienza che una foto “perfetta”, semmai esista, è il frutto di centinaia di migliaia di scatti più o meno mediocri, di alcuni decisamente scarsi e di altri proprio da buttare. Ma è solo grazie a quegli scatti che si è arrivati a realizzare quella foto pressoché “perfetta”.

E’ un po’ come nella vita, si prendono tante scelte, alcune buone, altre decisamente meno, si commettono errori, si cade, ci si rialza, ma l’importante è arrivare ad essere ciò che si è davvero.

Mi chiamo Valerio Ziccanu Chessa, sono nato a L’Aquila nel 1984 e lavoro come fotografo e videomaker professionista, dal 2006.

Mi sono avvicinato alla fotografia in punta di piedi, con un timore quasi reverenziale, perché l’ho sempre considerata, e la considero tuttora, Arte pura e, in quanto tale, mi ha sempre messo molta soggezione.

Ho iniziato a muovere i primi passi, dopo gli studi “accademici”, all’interno di un importante studio fotografico di Roma che mi ha permesso di entrare in contatto con realtà professionali che mai avrei sognato di avvicinare.

Sono stato prima assistente e poi fotografo ufficiale di set cinematografici nazionali ed internazionali, di spot pubblicitari, di eventi musicali di grandissima rilevanza nazionale, spaziando anche nel campo della moda.

Sono poi entrato in contatto con la fotografia teatrale, collaborando con importanti compagnie nazionali, realizzando per loro foto di scena e foto di cartellonista pubblicitaria.

La mia passione per la fotografia mi ha poi spinto ad allargare i campi di interesse riuscendo a lavorare, con ottimi riscontri, anche come fotografo per le più prestigiose catene di alberghi 5 stelle.

Come videomaker ho realizzato, per produzioni nazionali ed internazionali, videoclip, spot pubblicitari e documentari.

Ciò che trovo più affine alla mia sensibilità umana e professionale è di sicuro la ritrattistica, che mi consente di entrare in contatto con la parte più intima e segreta delle persone.

Il mio percorso verso la ricerca della foto “perfetta” è stato però interrotto da una gravissima aggressione che ho subìto ad aprile del 2017 a Parigi, dove mi ero recato per un progetto fotografico. un progetto fotografico a Parigi.

Uno sconosciuto, che si è scoperto poi essere affetto da gravissimi disturbi psichiatrici, mi ha improvvisamente assalito alle spalle con violenti pugni alla nuca e al collo, trascinandomi per diverse decine di metri in un crescendo di cieca violenza fisica.

Nonostante la mia ragazza dell’epoca, fortunatamente mai neanche sfiorata, abbia provato ad allontanarlo da me, urlando e tirandolo per la giacca, l’aggressore non hai mai smesso di picchiarmi, finché le urla della mia ragazza hanno allertato alcuni agenti del vicino distretto di polizia.

Dopo svariati minuti, durante i quali due uomini sono stati colpiti ed atterrati, l’uomo è stato fermato e bloccato da ben sei agenti francesi armati di manganelli. L’aggressore, alto circa 2 metri, ha poi dichiarato, in uno stato di totale distacco emotivo, che voleva solo picchiare la prima persona che gli fosse capitata sotto tiro. L’uomo è ancora rinchiuso in una casa di cura psichiatrica.

La violenta aggressione mi ha procurato un grave trauma cranico con ematoma subdurale che ha slatentizzato una malattia cronica altamente debilitante chiamata fibromialgia.

Dopo svariati ricoveri ospedalieri i miei sintomi andavano peggiorando di giorno in giorno.

Tra quelli più importanti ne cito solo alcuni: dolori cronici diffusi, semi-paralisi dell’intera parte sinistra del corpo, vertigini, acufeni, problemi alla vista, riduzione della forza muscolare, confusione mentale, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria, insonnia, importanti problemi gastrointestinali, al fegato e alla cistifellea.

Nel corso dei lunghi ed interminabili mesi successivi, ho dovuto rivedere totalmente il mio stile di vita, evitando sforzi fisici, stress lavorativi ed impegnandomi costantemente in fondamentali, ma costose terapie.

Ho continuato a lavorare, sebbene con un’inevitabile diminuzione del carico professionale.

La mia condizione di salute dopo i primi, piccoli segnali di miglioramento, è andata peggiorando nel corso del tempo, costringendo i dottori a rivedere totalmente la terapia farmacologica.

Provato fisicamente e mentalmente, sia dalla sindrome fibromialgica, sia dai farmaci, tra i mesi di aprile e maggio del 2019 ho avuto una serie di malori non trascurabili che sono culminati in un gravissimo incidente domestico. Dopo circa sei ore di stato d’incoscienza, l’esito del trauma è stato, infatti, a dir poco scioccante.

Subisco il secondo trauma cranico con ematoma interno nel giro di 2 anni, la frattura di ben 7 ossa craniche con la conseguente perdita dell’udito dall’orecchio destro, la frattura di 5 vertebre, la frattura scomposta della spalla sinistra con la rottura di tutti i tendini, muscoli e legamenti ed una grave contusione ai polmoni.

Quest’ultimo politrauma, mi ha costretto a circa 3 mesi e mezzo di ricovero ospedaliero, di cui 5 giorni in rianimazione, un mese in neurochirurgia sempre con prognosi riservata, poi in ortopedia, di nuovo in neurochirurgia per essere quindi trasferito in riabilitazione dopo aver subito 2 operazioni alla spalla.

In questi 3 mesi e mezzo di ricovero non ho mai potuto muovermi dal letto, neanche per girarmi di lato, per via delle fratture craniche e delle vertebre. Ho quindi dovuto fare una riabilitazione per tornare a far riabituare il corpo a stare seduto e poi, con il supporto di un bustino e un deambulatore, a camminare.

La convalescenza dura oramai da più di un anno, ma i risultati che sono riuscito ad ottenere – grazie ad un paziente e costante lavoro personale ed un’incrollabile attenzione focalizzata sulla ripresa – hanno stupito tutti, familiari, fisioterapisti, medici e dottori.

Sono tornato, in tempi relativamente rapidi, a far cose che, anche l’esperto più ottimista considerava essere fuori dalla mia portata. Ogni giorno ho lottato contro tutto e contro tutti per riconquistare la mia miglior condizione fisica e mentale, senza mai scoraggiarmi o farmi abbattere dalle mille difficoltà che ho dovuto superare.

Oggi posso dire di aver ritrovato una condizione fisica e mentale davvero sorprendente, nonostante siano presenti ancora molti, inevitabili postumi del trauma.

E’ quindi evidente che non possa più lavorare, almeno per il momento, allo stesso ritmo di un tempo, ed è per questo che sto valutando molto attentamente i progetti audiovisivi e fotografici da seguire.

Durante questa lunga convalescenza ho avuto modo di definire e concretizzare un ambizioso progetto professionale che ho voluto chiamare “Obiettivo Benessere S.I.A. Sogna. Impara. Agisci.”.

Si tratta di un meticoloso programma strutturato in una serie di video, e-book, podcast e PDF ricchi di contenuti scientificamente validati che, grazie alla costante collaborazione di riconosciuti esperti dei vari settori, aiuta le persone a definire, consolidare e migliorare il proprio benessere, fisico, mentale ed emotivo, con le più efficaci ed aggiornate tecniche e strategie medico-scientifiche internazionali, finalmente unite in un unico, pratico e potentissimo percorso di crescita personale.

Questo progetto sarà la mia foto “perfetta” che spero possa aiutare quante più persone a definire la miglior condizione psicofisica possibile, esattamente come ha aiutato me a rinascere, per ben due volte, nel giro di soli 2 anni.

http://www.obiettivobenesseresia.com

Vediamo i suoi lavori:

http://www.valerioziccanuchessa.com

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